Tritan: il materiale BPA free delle borracce riutilizzabili

tritan

La rivoluzione verde di Greta Thunberg, 16enne attivista svedese, ha travolto con effetti notevoli la società. Il dare visibilità all’emergenza climatica che investe il nostro pianeta ha catalizzato tutta l’attenzione alla plastica, materiale che giorno dopo giorno ha devastato l’ambiente minacciando le acque e l’intero sistema marino. Destano scalpore le immagini provenienti in giro per il mondo. Basti pensare al Pacific Trash Vortex, immensa isola di plastica situata nel pacifico formata da circa 3 milioni di tonnellate di plastica. L’utilizzo eccessivo di questo materiale ha spinto ad iniziative ben precise per limitarne l’uso. Scelte che coinvolgono anche i governi intenti ad organizzare campagne atte a istruire la popolazione. C’è però un materiale che può diventare fondamentale per questa lotta. Si tratta del tritan, resistente alla temperature, ideale per lavaggi frequenti, bpa free, ideale per le aziende e per l’ambiente perché abbatte l’uso di plastica.

Le proprietà del tritan

Il tritan nasce nel 2007 dalla Eastman Chemical. Rappresenta il giusto connubio tra proprietà fisiche e chimiche con le proprietà termiche, ideando un prodotto persino meno complesso da realizzare durante lo stampaggio. Un composto resistente agli urti, una migliorata barriera all’ossigeno rispetto al policarbonato, un’ottima resistenza chimica e termica infatti può sopportare dai -40 gradi a + 90/100 gradi centigradi. Il tritan non rilascia sostanze chimiche negli alimenti, ecco perché sempre più aziende scelgono questo innovativo materiale per la realizzazione di prodotti per contenere alimenti. Anche per questo molte borracce riutilizzabili sono realizzate in tritan.

BPA, la composta nociva assente nel tritan

Si tratta di un polimero particolare di ultima generazione. Risulta essere riciclabile e privo di sostanze dannose come la presenza di bisfenolo, detto anche più precisamente 4-idrossifenil propano. Quest’ultimo è un composto organico fondamentale per la produzione dei materiali plastici, imputato di essere nocivo per la salute dell’uomo e per la sua fertilità sin dagli anni ’30. Il Bisfenolo A, BPA, è un componente organico con due gruppi di fenolo; è un mattone fondamentale nella sintesi di plastiche e additivi plastici. La tossicità è stata rilevata nel corso degli anni.

È stato dimostrato che interferisce con l’equilibrio ormonale e può danneggiare lo sviluppo celebrale, gli organi riproduttori, sia nei feti che negli adulti e il sistema immunitario. La commissione europea ha adottato la direttiva 2011/8/UE che ha stabilito il divieto di produzione di biberon in policarbonato contenenti Bisfenolo A. L’ordine è partita dal 01/03/2011 ed il divieto di importazione e commercializzazione dal primo giugno dello stesso anno.

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